Qualità | Notorietà | Conservazione |
87/100 | Emergente | Lunga (oltre 10 anni) |
Mi è toccato andare a Londra per scoprire un vino così interessante.
Ecco qual è la risposta a chi si chiede il valore delle guide e dei premi: se non conosci un’azienda ti affidi a chi è più esperto di te, chi ogni giorno va alla ricerca di nuovi sapori e nuovi nomi. Un premio è certamente portatore di un’informazione utile e può essere un faro.
Così, in occasione di una competizione importante e riconosciuta su scala internazionale, di cui abbiamo già scritto al termine della scorsa edizione (leggi qui e qui), scopro Rivetti e Lauro con il loro vino Uì: il sogno di 3 professionisti che decidono di mettersi insieme per lavorare il rinomato Nebbiolo, in Lombardia però e non in Piemonte dove siamo più abituati a collocarlo (soprattutto in quanto uva dei fatidici Barolo e Barbaresco).
Un vino fine, niente da dire, il quale si aggiudica non solo la medaglia d’oro nella propria categoria ma questa consente di accedere al livello successivo: l’accesso ad un’ulteriore medaglia ancora più importante il Regional Trophy: una sfida tra ori in sostanza.
Lo vince.
Fidatevi, dato il numero di bottiglie in gara non è cosa da poco, chi ha letto i vecchi articoli su Decanter, lo sa!
Un vino intenso e complesso che offre, quindi, diverse piacevoli note come quelle di frutti rossi, cuoio, spezie dolci e un leggero tocco balsamico. In bocca è avvolgente, equilibrato, morbido. Un vino che lascia la sua scia speziata a lungo dopo la deglutizione.
Lo possiamo definire coerente: ciò che avverto al naso rispecchia perfettamente il gusto.
Anche un’ottima idea regalo.
Conservazione | Servizio | Abbinamenti |
Luogo fresco e oscurato senza sbalzi di temperatura o luce. | Ballon. | Carni rosse, arrosti o brasati, piatti elaborati speziati, formaggi stagionati. |
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