Grande è la fortuna di colui che possiede una buona bottiglia, un buon libro, un buon amico. (Molière)
Di vino si parla anche nei libri, lo sapevate?
Avrete sicuramente letto un romanzo dove qualcuno sorseggia un bel bicchiere di rosso, magari un Negramaro o un Brunello, o dove i personaggi brindano a un successo con un Franciacorta o con un vino bianco frizzante, con le bollicine che salgono fino al naso. Elogiare il vino come portatore di felicità e gaiezza è un’abitudine che ha origini antichissime.
La prima vera apparizione letteraria del pregiato succo d’uva si deve ai Sumeri. Nell’Epopea di Gilgamesh, infatti, vengono narrate le gesta del re della Mesopotamia e compaiono per la prima volta in un testo scritto (niente alfabeto, siamo ancora ai simboli cuneiformi) il vino e la sua coltivazione. Nella tavola dedicata all’incontro di Gilgamesh con Siduri, colei che fa il vino, vengono raffigurate coppe e tini d’oro, usati per banchetti e offerte agli déi.
Da allora sono passati 4000 anni (le prime redazioni del poema vengono fatte risalire al 2000 a.C.) e di vino nei bicchieri ne è stato versato tanto, dagli scrittori. Ho quindi pensato di creare una rubrica dedicata al vino e ai libri, per raccontarvi come questa bevanda sia stata e sia tutt’ora fonte di ispirazione per poeti, prosatori, romanzieri e saggisti. Alternerò versi storici e opere della classicità a manuali di enologia, vi racconterò storie dove il vino è il vero protagonista e vi consiglierò letture leggere e rilassanti, da gustare con un buon bicchiere in mano.
Vi va un assaggio? Partiamo proprio dai fondamentali, allora.
Prima di immergerci nel panorama letterario classico e moderno, voglio suggerirvi due guide teoriche indispensabili. Vino for dummies di Ed McCarthy e Mary Ewing-Mullinga, edito in Italia da Hoepli, è un piccolo manuale sull’enologia. Partendo dalla materia prima – l’uva – e passando per tecniche di vinificazione, metodologie di degustazione e corretti abbinamenti con cibi e alimenti, il volume vi condurrà passo passo nel mondo inebriante di vini rossi, bianchi e rosati, sia italiani che esteri. Dopo aver letto questo libro – premiato dalle migliori associazioni internazionali come una delle guide meglio riuscite – non avrete più paura della carta dei vini al ristorante, ma potrete anzi vantare una dialettica ferrata sull’argomento, declamerete etichette ed elogerete le qualità organolettiche di ogni bicchiere, come veri sommelier. Se, invece, avete già qualche competenza in materia, ma siete curiosi di scoprire tutte le caratteristiche dei vigneti più nascosti della Terra, vi consigliamo di optare per Atlante Mondiale dei Vini di Hugh Johnson e Janis Robinson, edito da Mondadori. Qui la scenografia viticola è descritta con dovizia di particolari: storie, tradizioni, territori, e tutto quello che avete sempre voluto sapere, in un viaggio attorno al mondo del buon vino da compiere stando comodamente seduti sul divano.
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