foto di Eric Huybrechts
Visivamente limpido, brillante, di colore granato vivace e dal profumo intenso, persistente ed etereo, con sentori di sottobosco, legno aromatico, piccoli frutti rossi e leggera nota vanigliata, questo vino elegante ed armonico, asciutto e di lunga persistenza in bocca può essere considerato un vino da meditazione e gustato in ampi bicchieri assaporandone a lungo i profumi e le sfumature gustative veramente interessanti e complesse.
Per le sue caratteristiche, il Brunello di Montalcino Conti Costanti sopporta lunghi invecchiamenti, migliorando nel tempo. Difficile dire per quanti anni questo vino acquisti pregio in bottiglia, perché, in generale, dipende dall’annata ma si va da un minimo di 10 anni fino a 30 anni e, forse, può essere conservato anche più a lungo. Naturalmente è un vino che merita tutte le attenzioni e va protetto nel modo giusto: in una cantina fresca, ma soprattutto a temperatura costante, buia, senza rumori e odori, in bottiglie tenute coricate.
Oltre che vino da meditazione è anche ottimo vino da abbinamento con piatti a base di carni rosse, succulenti e ricchi di sapore, con selvaggina da penna e da pelo, con frutti della terra particolarmente sapidi e intensi quali funghi e tartufi e anche, perché no, con piatti della cucina internazionale a base di carni o arricchiti con salse; ottimo pure con formaggi, meglio se stagionati o strutturati, ottimo, per esempio, con il pecorino toscano.
Prodotto con uve Sangiovese, in particolare col clone chiamato “Brunello” al 100%, subisce per due settimane una fermentazione a contatto con le bucce e, in seguito, un invecchiamento per 18 mesi in tonneaux di legno e per altri 18 mesi in botti di rovere di Slavonia per poi completare il suo ciclo di maturazione ed affinamento in bottiglia per 12 mesi.
La Famiglia Conti Costanti produttrice di questo Brunello ha una lunga storia radicata nelle vicende della Repubblica di Siena fin dal Cinquecento, prima come famiglia di soldati che parteciparono alle battaglie locali e in seguito, dal 1700 in poi, come famiglia di personaggi che si distinsero per i successi ottenuti in campo agricolo e vitivinicolo.
Tito Costanti presentò, infatti, all’Esposizione Vinicola della provincia di Siena dell’agosto 1870 un vino, di gradazione alcolica di 14°, prodotto nella vendemmia 1865, quindi un vino invecchiato 5 anni, chiamato, appunto “Brunello” per il suo colore intenso.
La dedizione al Brunello da parte della famiglia Conti Costanti cominciò allora e proseguì nel tempo, fino ad Emilo, medico e viticultore, al quale si deve l’ampliamento delle tenute e l’inizio della commercializzazione del vino; fino ai primi anni ’60 infatti questo vino, infatti, godeva fama di quasi assoluta introvabilità, se non per una ristretta, selezionata cerchia di amici e qualche straniero amante dei crus più nascosti. Da allora il Brunello Costanti, che fino ad allora era circolato solo in eventi e cene esclusive, iniziò ad essere conosciuto in Italia e nel mondo ed ottenne grande successo commerciale.
Oggi la tenuta si estende su 25 ettari di cui i vigneti coprono circa 10 ettari, il resto della superficie è costituito da oliveto specializzato, seminativo e bosco. L’altitudine delle vigne, per le quali sono state selezionate le esposizioni migliori, oscilla tra i 310 e 440 metri s.l.m. Le viti hanno un’età variabile dai 6 ai 25 anni. Il vitigno coltivato è per la quasi totalità appartenete alla varietà “Sangiovese localmente denominato Brunello”.
Dal 1983 l’Azienda è guidata da Andrea Costanti che, giovanissimo, ereditò la responsabilità e la gestione di uno dei marchi più importanti di Montalcino e che ha proseguito la tradizione di famiglia sapendo, nei decenni successivi, valorizzare ancora di più le caratteristiche del territorio e quindi del Brunello di questi particolari vigneti attraverso una sua particolare sensibilità enologica che lo ha condotto ad allargare il più possibile il ventaglio aromatico dei vini, attraverso l’impianto di vigne con un’altitudine che supera anche i 400 metri, con un conseguente arricchimento dei profumi dell’uva e del vino dovuto alla maggiore e escursione termica nei vigneti.
Questo giovane produttore, pur nel rispetto per la tradizione, mirando a vini longevi e complessi, ha apportato continue e importanti innovazioni, sia per quanto riguarda l’età dei vigneti, la loro tipologia, il loro inserimento nel terroir tali da essere ricompensato da una produzione di vini assolutamente autentici, di grande qualità e persistenza.
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