Foto © www.juninyc.com
Che bello viaggiare, e quando si viaggia per lavoro è ancora più bello ritagliarsi, tra una conferenza ed una riunione, tra un networking cocktail and un coffee break, una (o più di una!) esperienza dei sensi, in una delle tante eccellenze culinarie del mondo.
Se poi si riesce ad accompagnare il tutto con qualche buona etichetta di vino (e non solo vino, ma anche liquore) italiana, il risultato strepitoso è assicurato.
A New York ho appena provato Juni, nuovo ristorante orientaleggiante – qualcuno direbbe “fusion”, ubicato nei pressi della Grand Central, tra l’Empire State building e il FlatIron, esattamente sulla 31esima, a cavallo tra la quinta strada e Madison Avenue.
L’arredamento è sobrio ed essenziale; all’ingresso campeggia un grande ed energetico bar all’italiana, dove un barman barbuto spagnolo prepara degli ottimi Manhattan; nelle sale i toni del tortora e del verde mela donano subito una sensazione rilassante che prepara alla degustazione delle creazioni dello Chef Shaun Hergatt.
Ho ordinato un’ottima entrèe di maiale con pasta di bambù, tipo zitoni, su una vellutata di cavolo riccio verde e qualche fiore di violetta qua e là; per proseguire con uno straordinario doppio filetto di salmone laccato, uova di pesce e panna cotta a limone; e per finire un interessante dolce con mousse e gelato di castagne ed un allusiva crema “ispirata” al mascarpone. Il tutto accompagnato da pane di grande manifattura.
Molta tecnica e molta anima. Il risultato leggero, stimolante e, contrariamente ai fiori e ai colori un po’ vivaci dei piatti, ho trovato tutto molto equilibrato e gustoso, ad un prezzo sorprendentemente basso, considerato che stiamo parlando di un ristorante newyorkese di Manhattan, insignito anche di una stella Michelin.
Per accompagnare questa eccellente prova di ristorante, ho scelto di bere italiano, partendo da una carta dei vini piccola ma interessante. Ho ordinato un Bianco Sicilia IGT Le Bianche del 2010 della cantina Tasca d’Almerita. Un vino bianco fermo di gradazione importante, pari a 13 gradi, prodotto nella zona di Monreale, nella Sicilia occidentale, dalla fermentazione di uve Sauvignon, Semillon e Viogner. Perfetto in abbinamento con antipasti e piatti importanti non solo a base di pesce, con un’ottima tenuta a tutto pasto, servito anche a temperatura ambiente.
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