Qualità | Notorietà | Conservazione |
91/100 | Rinomato | Breve |
Una quercia del XIII secolo, catalogata fra gli alberi secolari dal WWF, accoglie gli ospiti di Alberto Longo: domina il vigneto e la cantina con le sue fronde maestose, testimone antico come lo è la tradizione vinicola in questa parte d’Italia.
Siamo a Lucera, alle porte del Tavoliere delle Puglie in provincia di Foggia, un paese ricco di storia millenaria, che ha goduto in passato dello status di capitale culturale della regione, fino all’avvento di Napoleone che preferì Foggia.
Un’azienda, quella di Alberto Longo, nata nell’ottocento come tenuta agricola che nel 1906 venne trasformata in cantina, per poi essere poi abbandonata alla metà degli anni sessanta, quando dall’agricoltura tutti scappavano.
Con questo pezzo di storia, Alberto Longo ha voluto realizzare il proprio sogno: quello di produrre vini qualitativamente eccellenti e dare accoglienza qualificata ai visitatori di questa bellissima terra, trasformando una tenuta ricca di storia e tradizione in una cantina all’avanguardia, con macchinari tecnologici in grado di controllare e di gestire ogni fase della produzione, dalla vinificazione all’imbottigliamento.
I vitigni sono quelli tipici della tradizione regionale, come il Primitivo, una specie antica, le cui origini restano incerte, che se sembra arrivato dalla Dalmazia oltre duemila anni fa. Certa invece è la sua origine comune con lo Zinfandel, coltivato in California e Australia.
Diffuso in Italia al sud – in Abruzzo, in Basilicata, in Sardegna e in Campania – trova in Puglia il suo territorio di elezione. Le caratteristiche di intensità e di corpo dei vini ottenuti con questo vitigno, insieme alla sua alta produttività, seppure con poca costanza, ne hanno decretato una grande diffusione al sud ed un intenso sfruttamento per la produzione di vino da taglio, che negli ultimi anni però, hanno ceduto il passo a coltivazioni più attente, con rese molto basse per ettaro, trasformandolo in eccellenza del territorio pugliese. E Alberto Costa, consapevole del valore di questo vitigno, imbottiglia nel suo Il Primitivo 2013 tutta la passione, la tradizione ma anche l’innovazione per ottenere un vino unico capace di trasmettere emozioni.
Terreni calcarei con tessitura franco sabbiosa, nella zona di San Severo, conferiscono a questo vino un corpo ed una intensità unici; un’attenta vinificazione in acciaio a temperatura controllata per sei-otto mesi, un prolungato contatto bucce-mosto per un colore intenso rosso rubino con riflessi violacei ed altri sei mesi di riposo in bottiglia ne fanno un vino unico.
Il suo profumo persistente e ricco di sentori di frutti di bosco con lievi note speziate armonizzano con un corpo pieno e i suoi dolci tannini. Una gradazione alcolica importante, 14%, lo rende un vino da abbinare a piatti saporiti e gustosi: affettati e salumi, tartare e carpacci di carne, pasta ai sughi di carne, risotti alla carne o ai funghi, carni rosse arrosto o alla griglia, selvaggina, formaggi erborinati o stagionati.
Un vino che ricorda i profumi ed i sapori mediterranei con una personalità forte ed intrigante, protagonista di pranzi o cene, capace di renderle uniche.
Conservazione | Servizio | Abbinamenti |
Un vino pronto, da gustare giovane ma che può essere conservato in cantina anche per tre o quattro anni. | Da servire in bicchieri baloon per esaltarne la fragranza dei profumi, ad una temperatura di servizio di 18°C | Affettati e salumi, tartare e carpacci di carne, pasta al sugo di carne. Risotti alla carne o ai funghi, carni rosse arrosto o alla griglia selvaggina, formaggi erborinati o stagionati. |
Aggiungi un commento