E’ la prima cosa che vediamo quando dobbiamo comprare un vino, il suo biglietto da visita, in un certo senso il suo vestito.
Parliamo dell’etichetta, quel piccolo pezzo di carta appiccicato sulla bottiglia che la contraddistingue – o almeno ci prova – tra milioni di altre.
Quante volte abbiamo comprato un vino proprio perchè ci piaceva l’etichetta, aveva catturato fin da subito il nostro sguardo?
Chi fa vino lo sa: l’etichetta non è solo un obbligo di legge, è la promessa di un’emozione, o il manifesto grafico di una filosofia produttiva.
Ecco perchè i più accorti, i più consapevoli e anche i più sensibili dei produttori curano le etichette dei loro vini in maniera maniacale, scegliendo i grafici – spesso autentici artisti – migliori.
Le etichette dei vini raccontano la storia del prodotto stesso: per avere un’idea di come questa si sia evoluta, basterà visitare la mostra che si è aperta in questi giorni a Palazzo Malaspina, a San Donato in Poggio (frazione di Tavarnelle Val di Pesa).
Si chiama “In Vino Veritas“, e mette in mostra il lavoro di due professionisti cui il mondo del vino italiano deve una discreta parte del prestigio di cui gode dentro e fuori i confini nazionali: l’enologo Giacomo Tachis e la designer Simonetta Doni. Il primo, piemontese, autore tra gli altri negli anni Settanta dei famosi vini Super Tuscan, la seconda, fiorentina, capo di uno studio di designer e creativi che in 40 anni di attività hanno saputo trasmettere nel mondo con le loro etichette una visione di comunicazione internazionale.
E come Tachis riusciva a interpretare territori e vini e ad anticipare tendenze di gusto e consumo, così Doni è stata tra le prime in Italia a intuire la forza comunicativa dell’etichetta, e ancora oggi, insieme al suo team a Firenze segue il processo creativo dello studio di un’etichetta in tutti i passaggi, identificando il segno distintivo di ogni azienda e di ogni vino in modo da renderlo interessante, facile da riconoscere e da ricordare.
La mostra espone documenti, fotografie, e ovviamente etichette, oltre ad una ottantina di bottiglie; una sezione a parte è dedicata collezione di bottiglie “Dress Code”, un défilé di etichette in omaggio al mondo della moda, recentemente presentate nella mostra personale sul lavoro grafico di Simonetta Doni al Kaohsiung Museum of Fine Art di Taiwan.
La mostra resterà aperta fino al 31 maggio, tutti i giorni tranne il mercoledì, dalle 9,30 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 19,00.
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