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4 settembre 2014, 07:20

settembre

Il Ramandolo, antica ricchezza del Friuli

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Il Ramandolo, prodotto con le uve Verduzzo, è vino prezioso, di produzione limitata, considerato da tempo una grande ricchezza del Friuli Venezia Giulia.

In Friuli Venezia Giulia, sulle colline di un antico borgo rurale tra Nimis e Tarcento, in provincia di Udine, una volta patria di Celti e di Longobardi, si trova l’area del Consorzio Colli Orientali del Friuli e Ramandolo che comprende 2300 ettari di vigna di cui circa 600 coltivati a Verduzzo Friulano, clone giallo, il vitigno del Ramandolo.
Gli altri vitigni di zona sono il Refosco dal Peduncolo rosso, il Picolit, lo Schioppettino, la Ribolla gialla, il Pignole, il Tazzelenghe. Il nome Ramandolo evoca un territorio e non un vitigno, come accade quando la fama di un prodotto supera quella del luogo di origine.

Il Ramandolo è dunque una rarità di cui si producono appena trecentomila bottiglie ogni anno. Le viti del Verduzzo crescono arrampicate su colline e necessitano di lavorazione e vendemmia esclusivamente manuale, data la pendenza.

Sono alimentate da terreni marnosi ed allevate col sistema del guyot doppio o alla cappuccina, creato, appunto, dai frati Cappuccini per terreni impervi e non molto fertili. L’uva è di un bel colore dorato con acini a buccia spessa e pruinosa e la vendemmia avviene nelle ultime settimane del mese di ottobre, in raccolta tardiva, con lo scopo di ottenere un leggero appassimento dei grappoli.

Le uve migliori vengono fatte appassire in condizioni ottimali e le altre vengono vendemmiate e fermentate in acciaio, sono sottoposte ad un lieve contatto con le bucce per potenziare aromi e colore, poi invecchiate in barrique di legno per almeno un anno, indi affinate ancora per almeno sei mesi in bottiglia.

Il riconoscimento D.O.C.G. di questo vino raro e prezioso è datato 2001.

Giallo dorato brillante e trasparente, risulta all’esame olfattivo fruttato, intenso, con un gradevole bouquet di fiori gialli, frutta matura, sentori di albicocca, frutta secca e miele di acacia.

Ricco, equilibrato, molto persistente e armonioso in bocca, buone la struttura e persistenza. Si abbina a pasticceria secca e dolci a base di mele, formaggi erborinati e saporiti.

 

 

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