EsperienzeDegustazioni
10 giugno 2014, 07:15

giugno

Pretty in Pink

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Alla scoperta del vino rosato, da sempre bistrattato e ora giustamente rivalutato, grazie alle amorevoli insistenze della mia “dolcissima” metà.

Erroneamente, di sicuro, non essendo un grande esperto di vino, ma solo un amabile beòne, non ho mai reputato il vino rosato (o rosé), un vero vino. Mi è sempre sembrato un “vinello”, un vino misto ad acqua.

Quindi, prima di scatenare l’ira dei produttori di questo tipo di vino che sono per caso capitati su questa pagina o che ci capiteranno, ho deciso di ascoltare la richiesta della mia ragazza e comprarne uno, scelto rigorosamente per il suo accostamento un po’ “Barbie Style”… Il più rosa shocking di tutti, probabilmente: il Brut Rosé di Malavasi.

Ora, per quanto poco valga il mio parere, devo ammettere che mi sbagliavo. Il rosato (o rosé) non è affatto un vino di secondo piano. Ha una struttura, un gusto fresco e degli aromi che lo rendono davvero un tassello importante, nel mosaico vitivinicolo. E io lo ignoravo.

Ho costretto la mia ragazza a seguirmi nella preparazione di un aperitivo abbastanza articolato, con stuzzichini di ogni tipo, sushi acquistato sotto casa, e anche un po’ di crudo di mare, per non farci mancare nulla.

Neanche avessimo messo un’insegna luminosa fuori dal portone, il mio amico Donnie citofona tempestivamente, autoinvitandosi.

Quello che ne è scaturito è un antipasto/pranzo di tutto rispetto, annaffiato da uno spumantino rosé che mi ha fatto cambiare idea sul concetto di “vino rosato”, grazie a dei sapori freschi e fruttati che neanche sospettavo.

Pretty in Pink, quindi, per citare un vecchio film americano. Ma come diceva Mr. T dell’A-Team: “solo chi ha gli attributi, può indossare degnamente il rosa”. E ora ho capito che, almeno per quanto riguarda il vino, aveva ragione.

brut rosémalavasiserate tra amicivini rosati
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