EsperienzeDegustazioni
12 giugno 2014, 07:15

giugno

Giacomo Conterno Barolo Riserva Monfortino 1998

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Un incontro fantastico che attendevo da tempo. E ne sono rimasto stregato.

Toc… Toc…

“È permesso?”

“Vieni pure. Finalmente sei arrivato…”

“Ciao. Come stai?”

“Tu come mi trovi?”

“In splendida forma direi… Ma mi sarei meravigliato del contrario. Era da tanto tempo che ti osservavo, ti corteggiavo… ammiravo la tua bellezza ogni volta che ti passavo davanti, pensavo sempre a quando sarebbe arrivato questo bellissimo momento…”

“Shh… non dire niente… ora sono qui e non servono altre parole. Hai già avuto l’accortezza di vedere il mio corpo scorrere in questo bellissimo decanter di cristallo, di esplorarmi in tutto il mio splendore. Vedere il mio bellissimo abito rosso luminoso e sfavillante. Ma dimmi piuttosto… visto che sono curiosa… come sono stati i rapporti che hai avuto con le mie sorelle in precedenza?”

“In effetti… sono sempre stati parecchio piacevoli… di voi ho sempre ammirato il vostro modo di essere un po’ remissive sulle prime, di concedervi lentamente… di cercarvi… quel vostro modo di svelarvi lentamente…”

“Siamo fatte tutte così in famiglia, anche se ognuna con il suo carattere. Prendi me ad esempio… non ho magari la carica e la sfrontatezza della mia sorellina del 2001, ma ne possiedo la grinta e la tenacia. Non ho neanche la prosopopea o la generosità di quella del 2004, ma in me apprezzerai quella caparbietà e quella raffinatezza che avevi trovato in lei. Non possiedo nemmeno il calore e la focosità della 2000, ma ne conservo il medesimo istinto e la stessa irrazionalità. Mi dicono tuttavia che assomiglio di più alla suadenza e all’equilibrio che hai trovato invece nella 2002…”

“Certo… E’ vero… anche se in molti non ti reputano tra le migliori in senso assoluto, per me siete sempre tutte belle uguali. Vi amo tutte indistintamente. E quello che mi piace di te, in effetti, sono i tratti decisi e caricaturali che emani attraverso il tuo profumo, queste note di vignola matura, quella fragolina che ti viene da mordere al solo pensiero, quella violetta che vorresti cogliere e annusare all’infinito, il profumo della scorza del mandarino che mia nonna lasciava sulla stufa, il tabacco dell’ultimo Cohiba che ho fumato, aggiungiamoci pure quelle sensazioni rinfrescanti di eucalipto, felce e radice di liquirizia. Insomma… sei come lo Chanel n° 5, ma a differenza di Marilyn, a me una sola goccia non basta…

Poi lentamente scopro il tuo lato migliore, quello che racconta di un corpo sinuoso, avvolgente, puro e cristallino… sei versatile nel tuo tannino che mostra un attacco incisivo, nervoso, a tratti felino per grinta e carattere…”

“shhh… però adesso basta… non proferire altra parola. Avvicinati a me piuttosto…. Il resto lo scoprirai da te… piano piano…”

E fecero l’amore tutta la notte…

Foto copertina di: Patrycja Zadros / Shutterstock.com

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