Conoscere il vino in 3 ore: con Federico Oldenburg è possibile. Io l’ho fatto.
Benché non sia una wine taster, posso dire di vantare una vera passione per i libri, oramai l’avrete capito. Il connubio perfetto di queste due attività sta tutto nel volume edito da DeAgostini Il profumo del vino.
Qui vengono racchiuse tutte le nozioni di base sulla storia, la tipologia e le varietà di vini bianchi, rossi e rosati. Questo “manuale di iniziazione vinicola” è, a mio avviso, fondamentale per chi vuole avvicinarsi al meraviglioso mondo dell’enologia. L’autore propone delle vere e proprie istruzioni per l’uso per «addestrare il bevitore inesperto a cavarsela senza paura nell’affollato mondo di falsi intenditori di vino. […] Il lettore deve quindi abbandonare immediatamente tutti i suoi complessi rispetto al vino e smettere di sentirsi ignorante. Deve convincersi che i propri gusti e preferenze sono validi quanto quelli di chiunque altro. Dopodiché, tutto è possibile: camuffarsi per passare da esperto o anche spingersi oltre e scoprire una nuova passione».
In queste 200 pagine scarse, Oldenburg vi insegnerà a parlare del vino che non avete mai bevuto e a smascherare i “falsi enomaniaci”, illustrandovi velocemente alcune delle 360 tipologie di uve italiane e consigliandovi il vino giusto per ogni occasione.
Se contate che in Italia, stando ai dati raccolti a marzo 2012, «la classificazione ufficiale prevedeva 74 DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita), 334 DOC (Denominazione di Origine Controllata), 118 IGT (Indicazione Geografica Tipica) e un mare magnum di vini da tavola, distribuiti in tutte le regioni», la scelta non è poi così scontata. Anche perché, nel caso non lo sapeste, ci sono dei cibi “sabotatori” che per incompatibilità chimica rovinano la degustazione di un buon vino. Alcuni esempi? Carciofi, aglio, cipolla, paprika, sedano e, in certe preparazioni, anche le uova. Di contro, però, ci sono anche armonie insospettabili: provate cibi speziati con cumino assieme a bianchi aromatici, secondi profumati con chiodi di garofano accompagnati da un bicchiere di Montepulciano d’Abruzzo, o ancora osate con abbinamenti più originali come una cena a base di cucina giapponese e pesce crudo condito con wasabi assieme a un Soave o a un buon prosecco, oppure stupite i commensali proponendo specialità indiane, dove abbonda il curry, assieme a un cannonau sardo o a un Nero d’Avola siciliano.
In appendice a questo utilissimo manuale, troverete un glossario con 100 delle più astruse parole chiave del vocabolario vinicolo. Giusto per darvi un’idea, inizierete a capirne qualcosa di più sull’enologia biodinamica e i vini biologici; potrete studiare la fillossera, il parassita che nel XIX secolo ha distrutto gran parte dei vigneti mondiali; e riuscirete finalmente a dare un nome a quello strano ciondolo in argento che i sommelier vecchio stile portano al collo, il tastevin.