AbbinamentiSecondi
9 giugno 2014, 07:15

giugno

Chiamatemi pure…“Merluzzo”!

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Tutti mi prendono in giro “…ahaha sei proprio un merluzzo”…poi un giorno mi ritrovo per caso accanto ad una bottiglia di bianco mozzafiato! Un amore a prima vista e oggi tutti ci vogliono alle loro tavole!
Merluzzo & Zibibbo love story.

In breve

Difficoltà: facile
Preparazione: 30 minuti
Cottura: 10 minuti

È arrivata l’estate e con essa la voglia di amici, di aperitivi sulla spiaggia con musica al tramonto e con un buon calice di vino bianco.

Si. L’estate è la stagione che proprio non può non piacere.

Tutti alziamo di più il gomito perché dopo un anno di lavoro ci vien voglia di perdere un po’ la testa.

Allora tutti a brindare con giri di spritz e grandi calici di vino.

Il sole è calato e con esso l’applauso.

I pescatori rientrano con le reti colme del loro bottino e intanto la fame ci assale.

Per fortuna conosco il proprietario dello chalet al mare e in un attimo mi ritrovo addosso il grembiulino.

Davanti a me una grossa cesta di merluzzo fresco pronto da cucinare.

Prima di mettermi ai fornelli ho ordinato che venisse messa in frigo la tanto accuratamente custodita cassa di zibibbo Giuvà Fabbrì, della cantina sicula Galfano.

 

Ingredienti (per 4 persone)

  • 600 gr di merluzzo
  • Un bicchierino di pesto
  • Un kg di rucola
  • 150 gr di toma piemontese
  • 300 gr di mandorle sgusciate
  • Un cucchiaio di miele

 

Preparazione

Ho fatto cuocere il merluzzo per un dieci minuti in acqua salata e bollente. Ho messo nelle ciotole una spennellata di pesto, un pugno di rucola, un filetto di pesce lasciato raffreddare, e una manciata di mandorle grossolanamente tritate.

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Ho condito con un filo di olio extra vergine d’oliva e un cucchiaio di miele. Con questo piatto ho messo d’accordo tutti i miei amici, dal Piemonte alla Sicilia.

Lo zibibbo è capace di catturare i forti sapori del merluzzo in contrasto con il dolce della toma e del miele e l’amaro della rucola.

Happywine!

 

Massima Giurisprudenziale

La Corte di Cassazione Civile Sez. Lavoro con Sentenza n. 192270/06 ha statuito che “in concreto l’esistenza di una giusta causa di licenziamento, è dovuta da un lato alla gravità dei fatti addebitati al lavoratore e dall’altro, dalla gravità dell’infrazione del rapporto fiduciario con il datore di lavoro.”

Nella specie, la S.C. ha ritenuto lesivo della fiducia che deve caratterizzare il rapporto di lavoro il comportamento di un dipendente di un supermercato addetto al reparto pescheria, il quale aveva confezionato per sé e altri due dipendenti tre grossi pacchi di pesce applicando prezzi notevolmente inferiori a quelli di vendita.

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