Valutazione
Qualità | Notorietà | Conservazione |
88/100 | Emergente | Media |
In Valpolicella la secolare tecnica colturale ha perfezionato un modo unico di coltivare la vite…e di fare il vino.
La pratica dell’appassimento divenne tecnica dopo la domesticazione della vite e veniva usata per ottenere vini da mosti ad elevata concentrazione zuccherina capaci di resistere nel tempo.
Oggi la tecnica si è evoluta e perfezionata ma il risultato è sempre lo stesso, un grande vino che in Valpolicella si chiama Amarone. Nella valle di Sant’Ambrogio in cui sorge la giovane azienda Coali, le uve autoctone di Corvina, Corvinone, Rondinella e Molinara affondano le loro radici su suoli calcarei dai colori estremi – il bianco del biancone, il rose della scaglia, il nero del basalto – misti a marne, suoli sempre avari di elementi nutritivi e di acqua, tanto da contenere le produzioni e concentrare i composti nelle bacche.
Il risultato è un vino di straordinaria forza, eleganza e superbia. Nel bicchiere offre un ventaglio di colori che dal rosso rubino intenso virano alle nuance evolute del granato. L’ampio bouquet colpisce per intensità. Soprattutto frutta. Ciliegia sotto spirito, amarena e prugna in confettura, che si arricchisce di note tostate di caffè, di cuoio, di vaniglia, cioccolato, zenzero e pepe nero, risultato di un lungo affinamento in botte, 4-5 anni.
Ma è in bocca che questo vino palesa la sua anima. Intenso, ricco e corposo. Morbido, buon equilibrio tra zucchero ed alcol oltre che tra una freschezza sottile ed un tannino elegante ma austero. Lunga e piacevole la persistenza con un ricordo di tostatura. L’annata 2005 porta il segno della longevità. Elevata piovosità, scarsa produzione e grandi concentrazioni.
Per gustarlo al meglio
Conservazione | Servizio | Abbinamenti |
Conservare in luogo fresco lontano dalla luce | Da stappare a 17° e servire in bicchieri ampi tipo ballon | Si abbina piacevolmente a piatti a base di selvaggina a pelo piuttosto che a piuma, carni rosse e formaggi stagionati |